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La BCE riduce le stime sull’inflazione. Si avvicina il taglio dei tassi

11/03/2024 Autore: Daniele Turchi

La BCE riduce le stime sull’inflazione. Si avvicina il taglio dei tassi

Il mercato punta a un primo allentamento monetario nel corso del mese di giugno, dopo di che è attesa un’accelerazione, a maggior ragione se l’economia all’interno dell’Eurozona resterà debole e il carovita non rimbalzerà

Tutto come previsto, o quasi. La Banca centrale europea ha deciso di lasciare immutati i tassi di interesse, ma ha anche ridotto le stima sull’inflazione, il che viene letto dal mercato come una prima apertura al taglio dei tassi, che a questo punto non potrà tardare ad arrivare.

Cosa ha detto la Lagarde

Nel confermare che il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50% e quello sui depositi al 4%, Christine Lagarde non ha fatto cenno a tagli in vista. Dunque per ora – e si tratta della quarta riunione consecutiva – l’Eurotower preferisce restare ferma dopo dieci rialzi consecutivi tra la seconda metà del 2022 e buona parte del 2023.

Di positivo c’è che l’istituto di Francoforte ha tagliato la stima sull'inflazione per l'area euro rispetto alle previsioni di dicembre passando dal 2,7% al 2,4% di media per l’anno in corso. Mentre nel 2025 il surriscaldamento dei prezzi dovrebbe essere limitato al 2% (un decimale in meno rispetto alle vecchie previsioni), per scendere di poco sotto questo livello nel 2026. In sostanza, il percorso appare avviato verso il rispetto di un vincolo statutario per la Bce, quello che fissa l’obiettivo di inflazione in prossimità del 2%.

La Bce ha rivisto al ribasso anche le stime sulla crescita per il 2024 allo 0,6% (dallo 0,8% di dicembre). L'attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell'1,5% nel 2025 e dell'1,6% nel 2026. In sostanza, è in vista una crescita non entusiasmante, che dovrebbe contribuire a mantenere su livelli accettabili l’inflazione. Anche se, ha ricordato Lagarde nella conferenza stampa tenuta subito dopo, “permangono i rischi dalle tensioni geopolitiche”.

Le prossima mosse

Il governatore della Bce ha spiegato che l’istituto è impegnato “ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% a medio termine” e di ritenere che i livelli dei tassi giocheranno un ruolo cruciale per centrare l’obiettivo. Una sottolineatura lapalissiana, ma i formalismi a Francoforte contano. Tanto che, per evitare eccessivi entusiasmi, ha poi aggiunto che “i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”. Anche perché, ha concluso, “le pressioni interne sui prezzi restano elevate anche a causa della forte crescita salariale”.

Si avvicina l’allentamento monetario

 

“La riunione di politica monetaria della Bce di oggi si pone in una fase di transito: dal ciclo di aumento dei tassi di riferimento ci si sta, infatti, ora spostando verso l'inizio del ciclo dei tagli”, è l’analisi di Martina Daga, macro economist di AcomeA Sgr. Lagarde ha indicato che ad aprile il quadro sarà un po' più chiaro, ma avranno solo pochi dati in più rispetto ad ora. “A giugno, invece, avranno a disposizione molti più dati e il quadro sarà molto più chiaro”, aggiunge l’esperta.

Si spinge oltre Gero Jung, chief economist di Mirabaud Asset Management,. “La Bce ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse e ha inviato un messaggio chiaramente dovish. Probabilmente i primi tagli avverranno a giugno”.

È in questa prospettiva che i tassi dei prestiti e dei mutui hanno cominciato a rintracciare dai massimi, anticipando di fatto le decisioni della Banca Centrale. Uno scenario favorevole per chi contrae un finanziamento, soprattutto se a lungo termine come in caso di acquisto di un’abitazione, con le prossime settimane che promettono di sostenere ulteriormente questa tendenza.

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