Tassi BCE: per quando sono previsti i prossimi tagli?
Tassi BCE: per quando sono previsti i prossimi tagli?
Il prossimo 17 ottobre 2024 la BCE si riunirà nuovamente e potrebbe annunciare un ulteriore taglio dei tassi di interesse.
Questa riduzione, che seguirebbe quella già effettuata a metà settembre scorso, potrebbe non essere l'ultima del 2024.
Di quanti punti base diminuiranno i tassi, e per quando sono previsti i prossimi tagli?
BCE: nuovo taglio atteso per la prossima settimana
Dopo il primo taglio dei tassi di giugno 2024, e il più recente taglio di settembre, cresce l'attesa per il prossimo incontro della Banca Centrale Europea (BCE), previsto per il 17 ottobre. Gli analisti sembrano ormai concordi su una probabile nuova riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base, con l'obiettivo di continuare a gestire il processo di disinflazione in corso nell'Eurozona.
Gli ultimi dati sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) di settembre 2024 hanno mostrato una crescita inferiore al 2%, sotto il target della BCE, alimentando le aspettative di ulteriori interventi.
Quando sono previsti i prossimi tagli dei tassi?
Oltre al taglio previsto per il 17 ottobre 2024, gli analisti prevedono che la BCE continuerà a ridurre i tassi nelle prossime riunioni - con l'obiettivo di raggiungere un tasso sui depositi del 2,5%, considerato vicino al livello neutrale. Si ipotizzano almeno altre tre riduzioni di 25 punti base entro marzo 2025, attese per le seguenti date:
· 12 dicembre 2024
· 30 gennaio 2025
· 6 marzo 2025
François Villeroy de Galhau, membro del Consiglio direttivo della BCE, ha recentemente dichiarato che i prossimi tagli saranno graduali, per evitare scossoni troppo forti all'economia.
Le aspettative del mercato
Gli economisti hanno confermato un ampio consenso sull'azione della BCE: oltre il 90% degli esperti ritiene che verrà annunciato un nuovo taglio questo mese, rispetto a una percentuale molto più bassa che prevedeva ulteriori riduzioni subito dopo l'incontro di settembre 2024. Questo aumento della fiducia è legato alla flessione dell'inflazione e alla volontà della BCE di riportare i tassi a un livello neutrale più rapidamente, per far fronte a una crescita economica debole.
Pressioni economiche e geopolitiche
Nonostante le previsioni ottimistiche sul fronte dell' inflazione nell?Eurozona, permangono alcune incognite legate alle tensioni geopolitiche, in particolare alla volatilità dei prezzi del petrolio dovuta alla crisi in Medio Oriente. Alcuni esperti temono infatti che la persistenza di un costo energetico elevato possa influenzare il tasso di inflazione e complicare il lavoro della BCE.
Tuttavia, la maggior parte degli analisti ritiene che l'istituzione continuerà a ridurre gradualmente i tassi, con un taglio già previsto - come abbiamo anticipato - per la riunione di questo mese e uno ulteriore a dicembre.
In sintesi, gli economisti restano cauti ma fiduciosi, con l'inflazione in calo e la Banca Centrale Europea che cerca di bilanciare le sfide di una crescita economica debole e le potenziali pressioni inflazionistiche. Resta da vedere come le dinamiche geopolitiche influiranno sulla strategia della Banca Centrale nei prossimi mesi.