Mutui, proroga della garanzia pubblica per i giovani fino al 2027
Mutui, proroga della garanzia pubblica per i giovani fino al 2027
La manovra di Bilancio 2025 ha prorogato fino al 2027 lo stanziamento per il Fondo prima casa, che offre una garanzia pubblica a famiglie e giovani sul mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Si tratta di una parziale stabilizzazione della misura fin qui prorogata di anno in anno.
Proroga triennale con la manovra di Bilancio
La manovra di Bilancio 2025, licenziata dal Governo e ora all’approvazione dei due rami del Parlamento, ha prorogato fino al 2027 lo stanziamento per il Fondo prima casa, che offre una garanzia pubblica a famiglie e giovani sul mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Si tratta di una parziale stabilizzazione della misura fin qui prorogata di anno in anno. La dotazione prevista dalla manovra è di 130 milioni per il prossimo anno e di 270 per il 2026 e per il 2027.
Dal 2013, anno di istituzione del fondo, al 30 settembre scorso alla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, società per azioni interamente partecipata dal ministero dell'Economia e delle finanze, che si occupa di gestire il fondo) sono pervenute oltre 582 mila domande di accesso, delle quali 537 mila ammesse alla garanzia. - per un totale di oltre 62 miliardi di euro - e 441 mila mutui erogati. Nei primi nove mesi del 2024 le domande ammesse alla garanzia sono state oltre 61 mila, rispetto alle 53 mila circa del medesimo periodo del 2023 (+15,2).
Come funziona il Fondo prima Casa
Il Fondo prima Casa è rivolto a tutti i cittadini non proprietari di altri immobili a uso abitativo e prevede una garanzia pubblica nell’ordine del 50%. Uno strumento che viene incontro al desiderio di una casa di proprietà che da sempre caratterizza gli italiani, senza particolari differenze a livello generazionale.
Dato che le risorse sono limitate, è riconosciuta la priorità a tre categorie:
- giovani coppie coniugate ovvero conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno due anni;
- nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi;
- giovani di età inferiore a 36.
Inoltre, con il decreto Sostegni bis (maggio 2021), il governo Draghi aveva introdotto una serie di facilitazioni per i richiedenti con meno di 36 anni (o coppie con almeno uno dei due sotto i 35) e con un valore dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 40 mila euro annui. Tra le altre cose, veniva prevista l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale. In caso di acquisto soggetto a IVA, inoltre, veniva riconosciuto un credito d’imposta di ammontare pari al tributo corrisposto in relazione all’acquisto. Inoltre, era prevista l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo. Resta, invece, la garanzia pubblica sui mutui fino all’80% della quota capitale. Una scelta che copre le spalle agli istituti di credito, spingendoli a offrire finanziamenti fino al 100% del valore degli immobili ai più giovani, che tradizionalmente hanno minori garanzie e liquidità.
Il Governo Meloni ha poi rafforzato l’accesso al fondo per le famiglie con almeno tre figli di età inferiore a 21 anni e 40 mila euro di ISEE (45 mila euro in caso di quattro figli). La garanzia sale addirittura al 90% in caso di cinque figli under 21 e 50 mila ero di soglia ISEE. L’ammontare massimo del mutuo sia per i giovani, sia per le famiglie numerose resta fermo a quota 250 mila euro.
La procedura per accedere alla garanzia pubblica
Per accedere al Fondo è necessario presentare alla banca alla quale si richiede il mutuo l’apposito modulo scaricabile dal sito del ministero dell’Economia o da quello di Consap, allegando un documento di identità. Quest’ultima comunica alla banca l’esito istruttorio della garanzia entro 20 giorni. Quindi la banca, entro 90 giorni, comunica a Consap il perfezionamento del mutuo garantito ovvero la mancata erogazione.