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Mutui, sorpasso del tasso variabile: rate più leggere di 40 euro

13/10/2025 Autore: Daniele Turchi

Mutui, sorpasso del tasso variabile: rate più leggere di 40 euro

Tasso variabile batte tasso fisso: TAN medio al 2,67% contro il 3,24%. Rate più leggere del mutuo e risparmi fino a 25mila euro in 20 anni

La Banca Centrale Europea ha messo in pausa la manovra sui tassi, ma nel mercato italiano dei mutui il vento non smette di soffiare. E per una volta, spinge a favore dei consumatori. Dopo l’estate, infatti, il divario tra fisso e variabile si è fatto più marcato, ribaltando le scelte di molti italiani. Il sorpasso è nei numeri: il TAN medio per un mutuo a tasso variabile è sceso a 2,67%, staccando di oltre mezzo punto percentuale il fisso, fermo a 3,24%.

Una situazione che rende il variabile molto più interessante, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio MutuiOnline; negli ultimi mesi era il fisso a essere più vantaggioso, ma i continui tagli ai tassi hanno portato il variabile a prezzi sempre più bassi.

Gli indici Euribor e Irs

Con gli Euribor stabilizzati attorno al 2% grazie alle politiche della BCE, il variabile promette di mantenere la sua convenienza a breve termine, con la concreta possibilità di un’ulteriore discesa in caso di taglio a dicembre.

Il quadro per il fisso è meno definito. La sua evoluzione è legata a doppio filo alle turbolenze geopolitiche e agli scossoni dei mercati, che hanno già influito sugli indici IRS, portandoli a sfiorare il 3%. Un’incognita che rende il fisso una scelta complessa in questo momento.

 

Le differenze tra tasso variabile e fisso

A tradurre questi dati in un vantaggio tangibile per il portafoglio sono i calcoli sulla rata. Per un mutuo di 140mila euro su 20 anni, la rata mensile è scesa a 753 euro. Rispetto all’inizio del 2025 (827 euro), si risparmiano 74 euro al mese, per un totale di oltre 17.500 euro sull’intera durata del prestito.

Il confronto è ancor più sorprendente con settembre 2024 (rata di 859 euro); il risparmio mensile sale a 105 euro, che in 20 anni si traducono in più di 25.200 euro lasciati nelle tasche dei mutuatari.

In questo scenario, il tasso fisso perde la sua convenienza. A settembre il suo TAN medio si attesta al 3,24%. Per lo stesso mutuo da 140mila euro, la rata mensile sarebbe di 793 euro. Ciò significa che, in questo momento, chi sceglie il fisso pagherebbe 39 euro in più al mese rispetto al variabile, un extra che, sull’arco dei 20 anni, ammonterebbe a circa 9.500 euro.

Ma il fisso resta il preferito

Nonostante il calo significativo dei tassi, il cuore degli italiani batte ancora per la sicurezza. Nell’ultimo trimestre, la stragrande maggioranza dei clienti di MutuiOnline.it (93,8%) ha scelto il tasso fisso, confermando una preferenza storica per la stabilità della rata.

Tuttavia, i venti di ribasso iniziano a influenzare le scelte: l’interesse per il tasso variabile è quasi raddoppiato, passando dal 2,8% del trimestre precedente al 4,9% attuale, toccando il suo massimo dall’inizio del 2023. Un segnale di una crescente apertura verso soluzioni più flessibili e potenzialmente vantaggiose in un contesto di tassi in discesa.

Riparte l’acquisto della prima casa

Il terzo trimestre del 2025 segna una ripresa decisa del mercato immobiliare per le famiglie. Le richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa sono salite al 62,8% del totale, in netto aumento rispetto al 57,9% del trimestre aprile-giugno.

La fiducia dei consumatori si misura anche dal portafoglio; l’importo medio richiesto per un mutuo ha raggiunto 142.352 euro, uno dei valori più alti degli ultimi 10 anni. Nel dettaglio:

·         il valore degli immobili resta stabile, con una media di 222.900 euro, non lontano dal picco del 2019 (235.695 euro);

·         la durata del mutuo si conferma lunga, attestandosi a 24 anni e 5 mesi in media;

·         l’età dei richiedenti supera di poco i 40 anni, a indicare un accesso al credito sempre più in età matura.

 
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